Questo sito rilascia solo "cookies" tecnici indispensabili per il suo funzionamento e pertanto non necessita di consensi.

piccolo popolo

Secondo la tradizione popolare, la Natura è popolata da esseri invisibili o quasi, perlopiù piccoli, costituiti da materia sottile e conosciuti con i nomi di Fate, Elfi, Gnomi, Folletti e altri, tutti genericamente denominati “Spiriti della Natura” o anche “Piccolo Popolo”.
Pare che il Piccolo Popolo non solo abiti la Natura ma, con la supervisione di Entità Superiori, creature del Regno Feerico e Intelligenze Angeliche, ne sorvegli e ne guidi i processi e le manifestazioni. Questi piccoli e potenti Spiriti Eterei vivono e agiscono nell’ambito dei 4 Elementi: Fuoco, Terra, Aria e Acqua, elementi che ne caratterizzano la funzione e che per noi corrispondono simbolicamente al piano Fisico (Terra), Emozionale (Acqua), Mentale (Aria), Energetico e/o Spirituale (Fuoco).

Fuoco
Gli Spiriti della Natura che appartengono al Fuoco vengono chiamati Salamandre, da non confondere con gli animali che portano lo stesso nome. Vivacissime e guizzanti, conducono il calore e la luce in varie forme e intensità, da quella splendente, calda e radiante del raggio di Sole, a quella bruciante e crepitante della fiamma viva. Paracelso ce le descrive come creature agili e snelle, che abitano in prossimità dei vulcani in attività. Secondo la tradizione, hanno l’aspetto di lingue di fuoco o di sfere luminose vaganti nell’aria. Sono costituite di energia purissima e fulgida, per cui hanno aspetto cangiante ed inafferrabile, mentre il carattere “focoso” le rende difficilmente controllabili. È bene sapere che in questi esseri alberga un insopprimibile istinto catabolico, che li porta a convivere e coincidere con la forza distruttrice ignea nella quale si identificano. Ciò non significa che l’uso sapiente di questa energia non possa procurare molti vantaggi soprattutto di ordine spirituale, poiché è noto come il fuoco nel fare “terra bruciata”, compia al contempo un’insostituibile opera di radicale catarsi.

Aria
L’Elemento Aria è popolato principalmente dalle Silfidi che governano le correnti aeree, addensano o disperdono le nuvole e creano i venti, dalla brezza leggera ai vortici impetuosi. Rapidi e abilissimi messaggeri, con le correnti d’aria questi Spiriti veicolano informazioni quali pensieri, idee, archetipi, immagini, e le diffondono attraverso le loro corse nel vento; leggerissimi, vivaci e inafferrabili, arricchiscono di energia vitale o prana il respiro di ogni essere vivente. Inoltre si dice possano fungere da tramite tra il Piano Angelico e il Regno Umano, diventando portatori di ispirazione e Grazia Divina. Sono i “Deva” dell’aria: impalpabili, leggeri, mutevoli di forma evanescente, pronti a rincorrersi nel vento emettendo striduli fischi. Sembrano dotate di ali, le Silfi, e lampeggiano di colori indefinibili, mentre solcano il cielo riempiendolo della loro fuggevole eppure intensissima vita. Di queste creature evanescenti ed eteree si conosce ben poco, si sa che vivono nel vento, che si spostano con le correnti aeree e che non disdegnano il contatto con gli umani, anche se si tratta di creature estremamente timide. Spesso però si mostrano ingannevoli, in special modo quelle di natura femminile.

Terra
Tra gli Spiriti della Natura, gli Gnomi e le Fate cosiddette, presiedono all’Elemento Terra: sono creature dotate di un grande senso pratico, capaci di trasformare in strutture solide e vitali i componenti della materia, combinandoli con energie sottili. Gli Gnomi, guardiani del Regno Minerale, si occupano di quanto avviene sotto la superfìcie della crosta terrestre e presiedono sia ai fenomeni di formazione di rocce, minerali, metalli e pietre preziose, sia ai processi di soluzione dei sali che, tramite l’acqua, costituiranno il nutrimento delle piante. Questi spiritelli c’invadono dalla nascita e ci accompagnano come angeli custodi nel corso della vita, sorvegliandoci discretamente nel momento del pericolo, consigliandoci nel sonno sulle decisioni più opportune da prendere nei momenti difficili.Queste timide creature abitano nelle viscere delle montagne, negli anfratti della terra, nelle grotte, nelle caverne sui picchi delle montagne, nel sottosuolo, tra le rocce e ovunque vi sia analogia con la loro natura tellurica; sono abili forgiatori di metalli e custodiscono grandi tesori. Piccoli di statura, sono dotati però di una forza eccezionale. Sono di aspetto molto scarno e l’insieme della loro figura dà l’impressione di vecchiezza macilenta. Non si tratta di personaggi particolarmente affabili, come nel caso dei Folletti, e la loro intelligenza, allo stato larvale, contrasta spesso con la severa gravità delle espressioni.

Acqua
Le Ondine, e altri Spiriti dalla Natura ugualmente sensibili e piuttosto instabili (umorale, appunto), popolano le Acque, da quelle più profonde e oscure degli abissi marini dove possiamo incontrare anche le mitiche Sirene, a quelle più tranquille dei laghi; da quelle cristalline di sorgenti, cascate e ruscelli che scorrono fino al mare dove giocano Ninfe e Naiadi, a quelle sotterranee che filtrano attraverso la terra. Paracelso infatti le chiama anche Ninfe e, come tali, vivono in simbiosi con l’acqua dei fiumi, dei laghi, delle cascate e delle sorgenti. La loro principale occupazione consiste nel captare e indirizzare l’energia vitale nelle acque, rigenerandole e rivitalizzandole continuamente col loro incessante movimento, fornendo i presupposti per la generazione e il mantenimento della vita su tutto il pianeta, visto che l’acqua è l’elemento principale che costituisce tutte le forme nelle quali la vita si manifesta.
L’esistenza delle Ondine è legata a quella del loro Elemento, se un fiume si prosciuga o si inquina oltremisura anche la Ninfa si estingue e perisce. La Tradizione ce le descrive come esseri femminili di bellezza eterea, dotate di una chioma fluente, che ricercano la compagnia degli uomini.
La translucida forma delle Ondine le fa apparire, ai sensi umani allenati a questa visione, di una bellezza entusiasmante, viva e mobilissima. Grande è la loro capacità di assorbimento e di smaltimento delle energie circostanti di cui si nutrono e costituiscono. Un processo questo che esalta le doti di magnetismo, e che le rende udibili mentre, aumentando il ritmo frenetico del loro movimento, liberano un canto lamentoso e struggente. I colori delle auree vanno dal bianco perla al rosa, fino al violetto chiaro, ma quando sono troppo numerose, le une accanto alle altre, non è facile distinguerne il preciso cromatismo. Anche l’alta velocità con cui si spostano non consente di metterle bene a fuoco, soprattutto allorché con voli d’uccello sfiorano le acque dei laghi, lasciandosi confondere con i comuni esseri naturali che popolano l’ambiente.